La prima rivista su Raspberry PI

Sezione dedicata all'Hardware con particolare riferimento all'elettronica digitale, analogica e di potenza. Interfacce, periferiche, bus seriali e paralleli...

La prima rivista su Raspberry PI

Postby cyclone » 10 Jul 2012, 11:00

http://www.themagpi.com/

Alcuni appassionati del Raspberry Pi hanno fondato MagPi, una nuova rivista mensile online gratuita dedicata esclusivamente al mini computer da 35 dollari che sta spopolando fra smanettoni, geek e programmatori. Benché la notizia sia stata pubblicata sul sito ufficiale della Fondazione, la rivista non è affiliata al produttore del Raspberry Pi. È frutto del lavoro svolto da alcuni volontari, che rispecchiano in questo modo la passione e l'entusiasmo nati attorno al prodotto.

A capo del progetto ci sono Ash Stone, Jason "Jaseman" Davies, Meltwater e altri nomi celebri nei forum e nei siti specializzati sul Raspberry Pi. Il primo numero di MagPi è stato pubblicato in formato PDF pochi giorni fa ed è liberamente consultabile sia online, sia in locale scaricando il file di 32 pagine.

Nel primo numero si ripercorre la genesi del progetto Raspberry Pi e le sue finalità, per passare poi ad alcune guide base sul dispositivo e sulle distribuzioni Linux che sono già state preparate per il mini computer, come Debian e Puppy, oltre ad alcuni suggerimenti di base per la programmazione in Scratch e Python, con tanto di esercitazioni.

Si passa poi alle applicazioni pratiche, ossia ai numerosissimi ambiti in cui potrebbe essere impiegato il Raspberry Pi: in questo numero è descritto un progetto per creare un robot con un braccio a pinza che può essere utilizzato per eseguire operazioni semplici. Come abbiamo sottolineato più volte, infatti, il Raspberry Pi non è solo curioso oggettino da usare come base per un mediacenter, per un NAS o come singolare piattaforma di gioco.

In realtà ci si possono realizzare i progetti più disparati, con la fantasia e le competenze giuste. Con gli spunti di MagPi forse alcuni di coloro che hanno comprato il Raspberry Pi solo per curiosità inizieranno a sperimentare qualcosa di più impegnativo.

Ovviamente la rivista monotematica è interessante solo per chi è riuscito ad acquistare un Raspeberry Pi, per chi è in attesa di riceverlo e per tutti coloro che sono molto interessati, ma preferiscono osservare dall'esterno per capire le potenzialità del prodotto prima di scoprirsi programmatori o progettisti. A noi l'idea piace, a voi?

fonte:
http://www.tomshw.it/cont/news/il-raspberry-pi-ha-la-sua-rivista-magpi-e-online-gratis/37301/1.html
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Re: La prima rivista su Raspberry PI

Postby legacy » 10 Jul 2012, 22:33

Con le competenze giuste, per l'appunto, e quanta gente le ha ?

Oggi ho finito di mettere mano al kernel che gira sulla fonera2g (2.6.26, 2.6.28, 3.3.8, tenuto solo il 2.6.26), e devo dire che sono rimasto scocciato di come hanno pezzato qua e la il kernel e il rootfs in openWRT, e parliamo di un progetto serio che dovrebbe coinvolgere gente seria (si tratta di una delle piu' importanti distribuzioni linux dedicata ai piccoli router), non di stampo dilettanti allo sbaraglio, eppure io ho dovuto riscrivere da capo il driver dello switch chip perche' mi trovavo comportamenti bizzarri nell'infrastruttura di rete che mi ero scocciato di non capire e di dover procedere a casaccio pezzandoli con soluzioni arzigogolate (come quelle che si trovano ancora oggi nel rootfs di openWRT dove il workaround consiste nel giocare con system config app come vconfig e brctrl). Mi sono scocciato di dover giocare con vconfig e brctrl, il problema era nell'infrastruttura di rete, e in parcicolare nel driver dello swirch, quindi sono andato alla radice, tabula rasa e riscritto tutto da capo.

Non sono uno sviluppatore, e da solo ci ho perso 5 mesi (a tempo perso, mediamente 6 ore la settimana) per questa cosa perche' non riuscivo a capire se certe cose erano volute o buttate li a casaccio, penso sempre chi si definisce sviluppatore ne sappia almeno 10 volte piu' di me, quindi prima di criticarlo penso che mi sfugga qualcosa.

Spero vivamente che in raspberry separino nettamente gli sviluppatori seri dagli appassionati e che il kernel sia seguito solo da chi ci sa mettere veramente le mani, la rasp ha una CPU molto piu' complessa dell'Atheros 23xx su cui ho dovuto mettere le mani io, per cui i disastri sono poteinzialmente ben piu' difficili poi da sistemare.

Per i possibilil rootfs della raspberry si e' in mano a gente seria, debian, gentoo, arch ... per cui non ho troppi timori.

Penso che la rasp sia intrigante piu' che altro per il prezzo e che possa generare fin troppo fanatismo, alla fine non fa alcuna rivoluzione se non appunto il prezzo, ma appunto non vorrei che fosse solo una operazione di marketing come han fatto in fonera, di cui le prime attiravamo per il costo di 10 euro (scheda + shipping, tutto a 10 euro), e le ultime o sono giocattoli stra blindati oppure costano quasi 7 volte tanto.

Fonera nasceva per un intento nobile, sono passati diversi anni e il movimento Fon ha perso ogni impulso. In molti hanno abbandonato il progetto quando si sono resi conto che Fon ormai aveva perso il suo brioso spirito iniziale, e che la sola cosa tanbibile e' aver realmente distribuito quasi 2 milioni di router in giro per il mondo (con relativi introiti). Non ha realizzato il sogno di una rete globale wifi mantenuta dagli utenti, e non e' nemmeno il miglior progetto wireless esistente, come aveva promesso: sono molto discutibile le scelte tecniche e software che inizialmente ci stavano perche' si doveva crescere ma che poi non sono cambiate per via dell'altra faccia della medaglia, e cioe' l'aspetto profit, commerciale.

La rasp nasce per aprire lo sviluppo embedded linux a quante piu' persone possibile, altro intento nobile, mi auguro che abbia un altrettanto nobile epilogo.
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